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Fame nervosa, come combatterla

Utilizzare il cibo come rifugio e consolazione per sopportare lo stress emotivo o lavorativo, è un atteggiamento più comune di quanto si possa immaginare.

Mangiare è, spesso, il modo più semplice e immediato per sopprimere o lenire le emozioni negative, ma sfortunatamente non le risolve. Anzi, ti fa sentire peggio: la fame nervosa, infatti, è un impulso che parte dalla testa e non dallo stomaco.

 

Cause

I motivi possono essere diversi:

  • sentimenti di delusione, rabbia, senso di colpa o di impotenza, che hanno il potere di trasformare il cibo nell’unica ricompensa o forma di consolazione;

  • problemi d’amore

  • stress sul lavoro

  • noia o sentimenti di vuoto

  • solitudine

  • sentirsi bloccati in una situazione

  • bassa autostima

 

Cos’è e come riconoscerla

La fame emotiva è molto potente ed è molto facile confonderla con la fame fisica. Ma i seguenti sintomi possono aiutarti a riconoscerla e, quindi, imparare a gestirla:

  • la fame emotiva si accende all’improvviso e deve essere soddisfatta all’istante

  • hai voglia di cibo spazzatura specifico, come una pizza o una cheesecake, e non qualsiasi altro tipo di cibo più sano in grado di saziarti

  • la fame non proviene da una fitta allo stomaco, ma dalla testa: ti fa venire in mente gusti e odori specifici, come un desiderio che non riesci più a mandare via

  • di solito non sei consapevole di ciò che mangi, prima di rendertene conto hai già svuotato una busta intera di patatine o una vaschetta di gelato

  • non ti senti mai sazia anche quando hai finito di mangiare e hai lo stomaco pieno

  • porta spesso a rimpianti, sensi di colpa o vergogna alimentando un circolo vizioso

 

Come combatterla

Identificare la causa è un primo passo molto importante per affrontare il problema. Quali situazioni, luoghi o sentimenti ti portano a cercare consolazione nel cibo? La maggior parte delle volte, la fame nervosa è legata a sentimenti spiacevoli, ma può essere innescata anche da emozioni positive. Le cause più comuni sono connesse allo stress, ai ricordi o influenze sociali. Ad esempio, hai mai mangiato per alleviare la noia o per riempire un vuoto? Quali abitudini legate al cibo derivano dalla tua infanzia? Mangi per nervosismo quando sei in compagnia di altre persone?

Ecco altri suggerimenti utili:

  • Tieni un diario alimentare annotando le tue emozioni: cos’hai mangiato, cos’è successo, cos’hai provato mentre mangiavi e come ti sei sentito dopo. Ti aiuterà ad evidenziare i tuoi stimoli alimentari emotivi e come affrontarli.

  • Trova una valvola di sfogo per lo stress: l’attività fisica è un ottimo aiuto! Grazie al rilascio di endorfine, ti aiuta a sentirti più felice e soddisfatta, oltre ad aumentare i tuoi livelli di energia.

  • Prenditi 5 minuti prima di cedere ad una tentazione: in questo modo ti dai l’opportunità di comprendere cosa ti sta succedendo emotivamente e, anche se finirai per mangiare, avrai una consapevolezza maggiore del perché lo hai fatto.

  • Impara ad accettare i tuoi sentimenti, anche quelli negativi: quando non reprimiamo le nostre emozioni, i sentimenti più dolorosi si attenuano e perdono il loro potere su di noi.

  • Bevi spesso: acqua, tè verde e tisane o centrifugati e succhi. Tutto contribuisce a saziare senza far salire l’ago della bilancia.

  • Concediti il tempo di assaporare il cibo: rallentando e assaporando ogni boccone non solo ti godrai di più il cibo, ma avrai anche meno probabilità di mangiare troppo.

  • Non aver paura di chiedere aiuto.

 

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